Tutto sui Contratti di Sviluppo: aiuti per 400 milioni a industria, commercio e turismo.

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Da Napoli, come riportato il 4 ottobre, parte il ciclo di incontri illustrativi le opportunità offerte dai Contratti di Sviluppo. Si tratta dello strumento di incentivazione lanciato dal Ministero per lo Sviluppo Economico a favore delle imprese del Mezzogiorno.
I Contratti di Sviluppo consentiranno di realizzare programmi di sviluppo industriale, commerciale e turistico forti di una dotazione finanziaria di circa 400 milioni di euro.

Di seguito un sintetico riassunto degli articoli pubblicati negli scorsi mesi (Il Contratto di Sviluppo, finanziamenti alle imprese nelle Regioni del Mezzogiorno) – (Contratto di Sviluppo, come avere finanziamenti in 4 tempi). per avere un’idea più chiara di cosa sono e cosa si può fare con i Contratti di Sviluppo.

Chi sono i beneficiari e cosa si può fare con i Contratti di Sviluppo?

Già dal 29 settembre 2011 le imprese di tutte le dimensioni, in forma singola ed aggregata, possono inoltrare a Invitalia SPA la modulistica dedicata. La proposta di contratto di sviluppo può riguardare programmi di sviluppo industriale, per la produzione di beni e servizi, ad esclusione di specifiche attività del settore siderurgico, della cantieristica navale e del tessile; programmi di sviluppo turistico, per il miglioramento dell’offerta turistica mediante il potenziamento della ricettività e dei servizi; programmi commerciali, per il miglioramento dell’attività distributiva sul territorio.

E’ incentivata prima di tutto l’attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Sono concessi finanziamenti per la messa a punto di nuovi prodotti, processi, servizi nonchè l’acquisto, combinazione ed utilizzo di conoscenze tecniche, scientifiche e commerciali.
Può essere prevista la realizzazione di opere infrastrutturali strumentali all’attuazione del progetto ma devono essere integralmente a carico di soggetti pubblici. Solo ove sia accertata la carenza, totale o parziale, di risorse di carattere generale destinabili alla realizzazione delle infrastrutture, la relativa copertura può essere garantita attraverso le risorse riservate ai contratti di sviluppo.

Criteri prioritari di finanziabilità dei programmi

  1. Intensità dell’apporto finanziario dei soggetti beneficiari;
  2. Entità dell’eventuale cofinanziamento regionale;
  3. Idoneità del Programma a realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta ed allargata;
  4. Capacità del Programma di miglioramento dell’impatto sull’ambiente;
  5. Previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito del programma;

Ai criteri di priorità sopra elencati si aggiungono solo per il settore turismo (leggi l’articolo di approfondimento):

  • Prossimità di attrattori culturali, naturali e/o paesaggistici alle unità produttive oggetto del Programma;
  • Presenza nell’area oggetto del Programma di dinamiche turistiche caratterizzate daun elevato potenziale di sviluppo con particolare riferimento ai flussi turistici internazionali;
  • Capacità del Programma di contribuire alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi;
  • Presenza all’interno del Programma di investimenti per lo sviluppo di servizi innovativi di supporto all’offerta turistica.

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili degli investimenti oggetto del contratto di sviluppo, con esclusione del costo di opere infrastrutturali sepreviste, non deve essere inferiore a:

  • 30 milioni di euro, con riferimento ai programmi di sviluppo industriale, ovvero 7,5 milioni di euro, qualora tali programmi riguardino esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • 22,5milioni di euro, con riferimento ai programmi di sviluppo turistico;
  • 30 milioni di euro, con riferimento ai programmi di sviluppo commerciale.

Agevolazioni concedibili con il contratto di sviluppo

Sovvenzioni, contributi in conto interessi, prestiti agevolati, garanzie, anche combinate tra loro, di entità variabile a seconda della dimensione. Le percentuali di contributo per le imprese della Regione Campania sono le seguenti:

  • Ad esclusione del settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (di cui al punto successivo), il contributo è del 50% per piccole imprese; medie imprese 40%; grandi imprese 30%;
  • Il contributo per i programmi di sviluppo nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli è del 50% per piccole imprese; 50% medie imprese; 30% grandi imprese.

Dal 29 settembre 2011 sarà possibile presentare le domande. La modulistica è reperibile nella pagina della documentazione e dal 30 settembre iniziare gli investimenti.

Presentazione dell’istanza di accesso

Le imprese che vogliono realizzare progetti d’investimento devono presentare a Invitalia SPA la domanda di contributo a partire dal 29 settembre 2011. A questa vanno allegati tra gli altri:

  1. Dichiarazione dell’impresa proponente relativa all’eventuale esistenza o necessità di infrastrutture e di fonti energetiche funzionali agli investimenti previsti;
  2. Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà relativa alla  determinazione della dimensione aziendale;
  3. Proposta di massima del Contratto di Sviluppo.

Invitalia procede all’esame delle istanza in ordine cronologico di presentazione, accertando la sussistenza delle condizioni di ammissibilità ed il rispetto delle priorità.
Entro 30 giorni dal ricevimento dell’istanza, l’Agenzia provvede a dare comunicazione scritta al proponente, al Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) e alla Regione o Regioni interessate circa l’ammissibilità dell’istanza ovvero i motivi ostativi dell’accoglimento della stessa.
In quest’ultimo caso, l’impresa ha 10 giorni per presentare osservazioni e documenti.

Negoziazione e verifica di fattibilità del programma di investimenti

Per le domande ammissibili Invitalia SPA verifica la corrispondenza dell’istanza con le risorse finanziarie disponibili ed avvia la negoziazione con l’impresa proponente al fine di verificare la fattibilità degli investimenti. La negoziazione deve svolgersi nell’arco dei 30 giorni successivi alla comunicazione scritta di cui al punto precedente.
Conclusa la negoziazione, svolta tenendo conto dei pareri preliminari delle altre istituzioni pubbliche, l’Agenzia comunica al proponente l’esito della stessa.

Valutazione finale della proposta

In caso di esito positivo della negoziazione l’impresa provvede all’invio della proposta definitiva di Contratto di Sviluppo a Invitalia SPA. Questi verifica la correttezza della proposta presentata e la completezza della documentazione ad essa allegata.
Le Regioni interessate, entro 30 giorni dal ricevimento della proposta definitiva di Contratto di Sviluppo, possono comunicare all’Agenzia le osservazioni e pareri, nonchè l’eventuale disponibilità al cofinanziamento. In caso di silenzio, quest’ultimo si considera come assenso.
Per eventuali integrazioni alla documentazione presentata l’impresa ha a disposizione 7 giorni.
Invitalia informa il Mise, entro 15 giorni, del ricevimento della proposta. Solo nel caso di rilievi da parte del Mise, l’Agenzia pone in essere tutte le azioni necessarie al fine del loro recepimento altrimenti l’Agenzia approva  la proposta di Contratto di Sviluppo entro 45 giorni dal ricevimento.

Nel caso in cui la proposta definitiva non sia ritenuta ammissibile, l’Agenzia ne dà comunicazione motivata all’impresa proponente, al Mise, alla Regione o Regioni interessate. Il procedimento si considera concluso.

Sottoscrizione del Contratto di Sviluppo

Invitalia SPA sottoscrive il Contratto di Sviluppo entro 10 giorni dall’approvazione della proposta definitiva di contratto, tenuto conto delle risorse disponibili e delle prescrizioni relative all’utilizzo delle stesse.

Una procedura quella appena illustrata particolarmente snella se rapportata all’ammontare minimo degli importi a partire dal quale i programmi di sviluppo possono essere finanziati. L’istruttoria nel suo naturale decorso, nelle intenzioni del Ministero per lo Sviluppo Economico, non dura più di 75 giorni. Nell’arco di questo periodo l’Agenzia deve occuparsi dell’analisi sulla fattibilità dei programmi, acquisire pareri ed osservazioni da enti pubblici eventualmente coinvolti, concludere la negoziazione col proponente e valutare la portata del contratto definitivo per l’approvazione e sottoscrizione.

2 commenti


  1. è possibile aderire anche per un ente di formazione?

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