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Dal 29 agosto 2012 gli under 35 possono dar vita a Società a Responsabilità Limitata Semplificate con un capitale sociale minimo di 1 euro. Quale sarà l’atteggiamento degli istituti di credito?

E per la Srl Semplificata giunse il giorno del debutto!
Dal 29 agosto 2012 gli under 35 possono dar vita a Società a Responsabilità Limitata Semplificate con un capitale sociale minimo di 1 euro.

La forma societaria introdotta con il maxi-piano liberalizzazioni del governo Monti permette ai giovani under 35 di creare una impresa collettiva azzerando i tradizionali costi notarili, sopportando il peso dei conferimenti (per un capitale complessivo compreso tra 1 e 9.999 euro) e le spese di registro (168 euro).
Con il decreto ministeriale 138/2012 è stato introdotto il testo dello statuto standard per questo tipo societario.

La SSrl può essere un modello credibile di impresa per l’accesso al credito?

I dubbi sulla credibilità dell’istituto, che ho più volte illustrato in gruppi di discussione specializzati, sono oggi suffragati dalle dichiarazioni del responsabile Pmi Italia di Unicredit Rossetti: “dal punto di vista creditizio che per una srl si versi un euro di capitale sociale o se ne versino 3mila cambia davvero poco. Quel che conta” – continua Rossetti – “è l’idea e la sua validità ma dal punto di vista finanziario è logico che la banca chieda garanzie per i denari che presta, visto che con un euro di capitale sociale impresa non se ne fa proprio” Ciò significa che servono “o fideiussioni, oppure garanzie personali o dei genitori e questo non cambia da Nord a Sud”.

Stiamo correndo il rischio di aver generato nei giovani tanta aspettativa per uno strumento che, a conti fatti, comunque li penalizza costringendoli a mettere mano alle tasche ed ai risparmi di mamma e papà?
E’ ancora ipotizzabile legare il destino imprenditoriale degli under 35 al cordone delle garanzie offerte dai genitori (magari buste paga o, nella peggiore ipotesi, pensioni)? Possiamo convincerci che di questo passo offriremo delle chance alle nuove generazioni per crearsi un varco per l’uscita dal tunnel della crisi?

La Srl Semplificata, una misura pensata per i giovani under 35 anni già “maledetta” considerando tutti gli ostacoli che ha dovuto superare fino al suo debutto e che, dulcis in fundo, corre il pericolo di non partire mai considerando la poca fiducia di banche e istituti di credito. Tanto rumore per nulla?

Vuoi saperne di più su come costituire una Srl Semplificata? Leggi e commenta l’approfondimento sul Forum Campania Europa. Clicca qui: http://campaniaeuropa.forumfree.it/?t=62934171

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2 commenti

  1. Appunto… come se le si fossero segate le gambe ancor prima di metterla al mondo.
    E ora con la iSrl ulteriori modelli, ulteriori regole, ulteriori casini…
    Se stessimo parlando di startup, si potrebbe dire che questo è “wasted time”: tempo perso in attività e obiettivi carenti, poco precisi, o addirittura assenti del tutto.
    Credo si debba partire dal ridefinire il business model. Ma per farlo bisognerebbe iniziare a rivedere chi sono i Key Partner.

  2. Non credo che le misure siano inutili. Magari poco efficaci. Chissà, ma non inutili. Diciamocelo, il problema non dovrebbe essere il capitale sociale, cioè, alla fine il minimo legale anche per fare una srl lo si trova e se non lo si trova l’idea la si formalizza comunque, con una SS o quello che è. Il problema è che la loro idea poteva esser sviluppata grazie a delle modifiche fiscali, chiarire alcune norme societarie e agevolare l’afflusso dei capitali, magari, le idee migliori potevano esser garantite da qualche istituto pubblico, datoc ne le nostre banche sono legate ai soldi e non alle idee (le idee, quelle buone, portano moltissimi soldi). E allora, di cosa stiamo parlando? Parliamo degli istituti di credito, quelli che, se si fossero trovati geni assoluti con idee brillanti (facile l’esempio di Jobs) avrebbero rifiutato di finanziare, stiamo parlando di istituti che per molti mesi prendevano a presti all’1% e ricollocavamo i capitali nei depositi incassando lo 0.5% (perdendo quindi la metà piuttosto che concedendo prestiti ad imprese e famiglie e guadagnare un6% in media).

    E allora, le banche possono dire la loro, per carità. Concordo anche con la visione prudenziale ma aggiungo: senza slancio, senza coraggio non si va da nessuna parte.

    Ps: tra l’altro, le banche non ti ascoltano, non sarebbero capaci (anche se obbligati) a saper scegliere una buona idea perché nelle banche troviamo il vecchio, il marcio, non troviamo il ragazzo brillante che guarda oltre la siepe)

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