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La legge di conversione del decreto Fare (decreto legge 21 giugno 2013, n. 69) è pubblicata in Gazzetta Ufficiale (legge 9 agosto 2013, n. 98). Tantissime le misure a favore delle imprese, in particolare il pacchetto di norme ribattezzato “nuova Sabatini” (sulla falsariga della legge del 1965): un nugolo di disposizioni intende favorire il cambio di macchine ed altri beni strumentali ad uso produttivo nelle micro, piccole e medie imprese.

Chiariamoci le idee.

I beneficiari

Con la conversione del decreto Fare le agevolazioni per acquisti di nuovi beni produttivi sono state riconosciute alle piccole e medie imprese ed estese anche alle microimprese di tutti i settori.

  • Microimpresa è un’impresa il cui organico sia inferiore a 10 persone e il cui fatturato o il totale di bilancio annuale non superi 2 milioni di euro;
  • Piccola impresa è l’impresa il cui organico sia inferiore a 50 persone e il cui fatturato o il totale del bilancio annuale non superi 10 milioni di euro;
  • Media impresa è l’impresa il cui organico sia inferiore a 250 persone e il cui fatturato non superi 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuale non sia superiore a 43 milioni di euro.

Alle agevolazioni possono accedere anche le piccole e medie imprese (come sopra definite) dell’agricoltura e della pesca.

Le operazioni agevolabili

L’art. 2 del decreto del Fare, come modificato in sede di conversione, detta le operazioni agevolabili: investimenti, anche mediante operazioni di leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché per gli investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali.

Dotazione finanziaria e meccanismo agevolativo

A copertura degli interventi previsti, è istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti un plafond di risorse per 2,5 miliardi di euro ulteriormente incrementabile fino a 5 miliardi.
Permetterà alle micro, piccole e medie imprese di accedere a finanziamenti agevolati ad hoc presso banche ed intermediari autorizzati all’attività di leasing finanziario che stipuleranno una apposita convenzione con il Ministero dello Sviluppo Economico.

I finanziamenti, che verranno erogati fino al 31 dicembre 2016, avranno un ammontare massimo di 2 milioni di euro per singola impresa e durata quinquennale.
Per detti importi i finanziamenti potranno coprire fino 100% dei costi ammissibili ed il Mise si impegna ad erogare appositi contributi a copertura degli interessi sugli investimenti realizzati.

Un apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico stabilirà i requisiti e le condizioni di accesso e la misura massima di tali contributi, e le modalità di erogazione nonché le modalità di raccordo con il finanziamento agevolato.

Semplificazioni sul Fondo centrale di Garanzia per le PMI

La concessione dei finanziamenti potrà essere assistita dalla garanzia del Fondo centrale di garanzia per le
piccole e medie imprese, di cui parleremo più diffusamente nei prossimi giorni, nella misura massima dell’80% dell’ammontare del finanziamento.
Un decreto del Ministro dello sviluppo economico, disciplinerà priorità di accesso e modalità semplificate di concessione della garanzia del Fondo.

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