Comune di Napoli: Reti, delocalizzazione e azioni di sostegno nel Piano di aiuti alle imprese.

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Sono in ballo 9,4 milioni di euro per 24 quartieri della città. Questi sono i numeri del Piano di Investimenti per lo sviluppo imprenditoriale messo a punto dal Comune di Napoli grazie ai meccanismi della legge 266/1997, che prevede aiuti alle imprese in attività presso aree degradate delle maggiori città italiane.
Nel documento pubblicato sul proprio sito l’amministrazione cittadina intende realizzare interventi su tre fronti:

  1. Reti d’imprese
  2. Delocalizzazione
  3. Azioni di sostegno allo sviluppo

Il Piano valorizzerà il ricco e variegato patrimonio storicho, culturale, economico e commerciale napoletano in perenne equilibrio precario.
Un riequilibrio necessario da realizzare attraverso la valorizzazione di aggregazioni di imprese con l’obiettivo di sviluppare reti permanenti di piccole imprese locali di diverse dimensioni, coinvolgendo anche le imprese provenienti da altre province della Campania e, perchè no, da altre regioni italiane o stati esteri.

Quali sono i quartieri interessati?

Mercato, Pendino, Avvocata, Montecalvario, San Giuseppe, Porto, Stella, San Carlo Arena, San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio, Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno, Piscinola, Chiaiano, Scampia, Soccavo, Pianura, Fuorigrotta, Bagnoli.

10mila euro per realizzare reti d’imprese a Napoli

Il primo filone di interventi mira a sostenere progetti d’investimento di piccole e micro imprese che aderiscono a reti.
Le imprese localizzate nelle aree dell’intervento dovranno partecipare o aderire a reti formali permanenti con altre imprese, anche di diversa dimensione e tipologia, aventi sede legale nella Regione Campania, in altre regioni o in Stati esteri.

I contratti di rete, che dovranno essere asseverati da un’associazione di categoria, avranno ad oggetto questi obiettivi comuni:

  1. potenziamento delle capacità commerciali, produttive e gestionali;
  2. trasferimento, rinnovamento tecnologico ed investimenti finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale;
  3. ricollocazione di parte dell’attività;
  4. ricerca di nuovi mercati, innovazione di processo e di prodotto, aumento della produttività, ottimizzazione degli acquisti.

Alle piccole e micro imprese aderenti ai contratti di rete, beneficeranno di contributi fino a 10.000 euro, pari al 65% del piano di investimenti. Preciso che la metà del contributo concesso è a titolo di rimborso, cui viene applicato un tasso di interessi non inferiore allo 0,5%.

60.000 euro per delocalizzare imprese del centro storico di Napoli

Col secondo filone di interventi il Comune di Napoli mira a sostenere e incentivare processi di delocalizzazione di alcune piccole e micro imprese artigiane insediate nell’area del centro storico che subiranno le conseguenze della pedonalizzazione attraverso adibizione a ZTL.
In particolare, le imprese che possono beneficiare degli aiuti sono quelle  il cui ciclo produttivo preveda l’emissione di fumi in atmosfera e/o scarichi potenzialmente inquinanti, quali carrozzieri, meccanici, elettrauto etc.

Alle imprese che delocalizzeranno saranno concessi contributi fino a 60.000 euro, pari al 65% delle spese da sostenere per opere murarie ed assimilate, spese di trasloco per l’unità locale alla nuova sede sita al di fuori del centro storico, spese necessarie per lo smontaggio e rimontaggio di macchinari ed attrezzature.
Anche in questo caso la metà del contributo concesso è a titolo di rimborso, cui viene applicato un tasso di interessi non inferiore allo 0,5%.

Azioni si sostegno: wireless, incubatore ed imprenditoria femminile a Napoli Est

Il terzo filone di interventi prevede Azioni di Sostegno all’animazione economica di Napoli Est.
Verrà organizzata la dotazione di un’infrastruttura wireless privilegiando le aree a maggiore densità d’impresa.

Potenziamento dell’incubatore del del Comune di Napoli

L’animazione economica passerà per la realizzazione di incubatori d’impresa nell’area nord della città, precisamente nei quartieri di Miano e Scampia, e nell’area est della città, quartiere di San Giovanni a Teduccio.
In questo modo l’amministrazione napoletana si prefigge di realizzare la Rete degli Incubatori napoletani, finalizzata a costruireun sistema integrato capace di offrire servizi avanzati a imprese e gruppi di ricerca impegnati nelle complesse attività di trasferimento tecnologico e sviluppo di nuovi prodotti.

Start up al femminile a nord di Napoli

Dal mese di gennaio 2011 è operativa la struttura di via Don Guanella.
Attualmente sono dieci le imprese femminili incubate ed i processi dovranno concludersi nei primi mesi del 2013.

In attesa che si concretizzino gli interventi previsti dal Protocollo Welfare sottoscritto da RegioneCampania e Comune di Napoli che prevedono il rifinanziamento del progetto “Casa dellaSocialità”, si intende con l’attuale programmazione, sostenere la gestione dell’incubatore sino alla naturale conclusione del ciclo di incubazione per le imprese attualmente ospitate.
Con il programma 2011, le attività d’impresa e fornitura sottoposte a programma di start-up saranno destinatarie di finanziamenti complessivi per € 300.000.

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