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L’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Sud (Legge 3 agosto 2017, n. 123), dà il via alla creazione della banca dati degli immobili comunali abbandonati del Mezzogiorno, uno strumento che ne permetterà il recupero e la valorizzazione mediante l’affidamento a giovani imprenditori ed enti no-profit.
I Comuni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia Sicilia e Sardegna sono chiamati ad eseguire, entro la fine del 2017, la ricognizione complessiva degli immobili in stato di abbandono presenti sul territorio, con particolare riguardo ai terreni agricoli.

Sono classificati immobili incolti ed in stato di abbandono:

  • i terreni agricoli sui quali non sia stata esercitata l’attività agricola minima da almeno dieci anni, in base ai principi e alle definizioni di cui al regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 e alle disposizioni nazionali di attuazione;
  • i terreni oggetto di rimboschimento artificiale o in cui sono insediate formazioni arbustive ed arboree, ad esclusione di quelli considerati bosco nei quali non siano stati attuati interventi di sfollo o diradamento negli ultimi quindici anni;
  • le aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo e le relative unità immobiliari che risultino in stato di abbandono da almeno quindici anni o nelle quali non risultino più operative aziende o società da almeno quindici anni.

Completate le ricognizioni gli immobili saranno affidati, mediante appositi bandi comunali, a giovani di età compresa tra 18 e 40 anni, sulla base si progetti tesi alla valorizzazione ed utilizzo dei beni.

La misura può interessare anche beni privati che risultano incolti o comunque in stato di abbandono.

Nel caso in cui il progetto riguardi lo svolgimento di attività terziarie di carattere no-profit, artigianali o turistico – ricettive, il comune adotta tutte le modificazioni in variante degli strumenti urbanistici vigenti.

I proponenti dei progetti di valorizzazione che intendano svolgere attività artigianali, commerciali e turistico – ricettive, mediante impiego degli immobili in stato di abbandono, potranno finanziare l’attività ricorrendo alla misura Resto al Sud.

2 commenti

    1. Author

      Gentile sig. Vincenzo,
      la legge n. 123/2017 all’art. 3 demanda ai Comuni il censimento, da eseguire nei prossimi mesi, dei fabbricati dismessi e dei fondi incolti presenti nei territori. Completata la ricognizione, ciascun ente locale potrà bandire l’affidamento degli immobili per consentire, a giovani di età compresa tra 18 e 40 anni, la realizzazione di progetti di valorizzazione ed utilizzo, anche per l’esercizio di imprese.
      L’affidamento avverrà in concessione novennale, rinnovabile una sola volta per ulteriori nove anni. La stima del canone concessorio sarà effettuata, per ciascun cespite, dal Comune che ne ha la disponibilità.
      Questi i principi delineati dalla normativa nazionale. Non escludo che nei prossimi mesi il governo nazionale e/o le Regioni interessate dalla misura possano adottare provvedimenti di indirizzo per meglio dettagliarne le modalità operative.
      Sarà mia cura pubblicare tempestivamente ogni novità al riguardo.

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